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La Fortezza di Verrua Savoia

Verrua Savoia conserva la memoria di un passato glorioso nei resti della sua fortezza. L'imponente complesso di fortificazioni fu testimone dell'ultimo assedio da parte dell'esercito francese nel 1704-1705, che logorò le forze nemiche e ritardò l'attacco decisivo su Torino, salvando così la regione dai francesi. La determinazione e il coraggio con i quali la rocca si difese sono tuttora commemorati nei due aggettivi usati dal Duca di Savoia per definire Verrua, all'epoca del primo assedio: exigua et celeberrima.

La fortezza venne demolita nel 1707. Nel periodo napoleonico e risorgimentale, il castello rimase come presidio dei soldati invalidi.
Nel 1862 Vittorio Emanuele II aggiunse a Verrua la denominazione Savoia, riconoscendone in questo modo i grandi meriti acquisiti nella storia del Piemonte Sabaudo. La proprietà passò in seguito dai Conti Provana del Sabbione ai Marchesi d'Invrea. Furono questi ultimi a venderla, nel 1957, alla famiglia Piazza di Trino che, il 14 aprile 2008, l'ha donata alla neo-costituita Fondazione "Eugenio Piazza – Verrua Celeberrima – onlus", avente come obiettivo principale proprio quello di valorizzare il sito storico-monumentale della Rocca di Verrua. Oggi la Rocca è sede di manifestazioni culturali e di promozione turistica.
La Fortezza di Verrua Savoia dista da Borgo Ramezzana circa 22 chilometri.

Per quanto concerne la nascita della rocca, non abbiamo notizie certe: essa viene tuttavia citata, per la prima volta, nel diploma d'infeudazione dell'imperatore Ottone III del 7 maggio 999, avente come beneficiario il vescovo di Vercelli, Leone, al quale vengono donate alcune terre. Nel 1152 il castrum compare nel diploma di Federico Barbarossa, con il quale egli riconferma alla chiesa vercellese tutti i beni territoriali concessi dai suoi predecessori. Le fortificazioni e il borgo vennero poi distrutti dallo stesso Barbarossa nel 1167, poiché il governatore del castello si era rifiutato di aprire le porte all'imperatore proveniente da Roma.

L'importante posizione strategica del castello indusse i marchesi di Monferrato e i conti di Savoia a una lunga contesa per impossessarsi della rocca che controllava la pianura sottostante e le principali vie di comunicazione dirette a Torino, Vercelli e Asti. La concessione del 1315 del vicino borgo di Crescentino a Riccardo Tizzoni, capo della fazione imperiale di Vercelli, costrinse il vescovado, tra il 1319 e il 1328, a fortificare il castello. Nella seconda metà del XIV secolo, la rocca assunse un importante ruolo difensivo della giurisdizione episcopale; tuttavia, nel 1379, essa cadde definitivamente nelle mani dei Savoia, con i quali la comunità di Verrua, assediata dal marchese di Monferrato, aveva stretto un'alleanza. Nel giugno del 1387, il marchese Teodoro II Paleologo di Monferrato tentò nuovamente di occupare Verrua; anche questa volta, però, i Savoia ebbero la meglio.

Nel 1500 il castello venne infeudato a Renato, il grande "Bastardo di Savoia", figlio illegittimo di Filippo II, detto "il senza terra". Nello stesso anno, Renato sposò l'unica figlia del conte Giovanni Lascaris, dalla quale ebbe a sua volta due figli. Costoro, insieme alla madre, nel 1534 vendettero la rocca ai fratelli Gherardo e Stefano Scaglia di Biella i quali, come feudatari sabaudi, la ressero fino al 1781.

Verso il 1590 e nel 1617, Emanuele Filiberto e il figlio Carlo Emanuele I, consapevoli dell'importanza del castrum, lo restaurarono aggiungendo ulteriori fortificazioni, le quali si rivelarono fondamentali durante i due più grandi assedi subiti dalla rocca: nel 1625, con la marcia su Verrua del Duca di Feria, governatore spagnolo di Milano, e nel 1704-1705, durante la guerra contro i francesi. Quest'ultimo assedio fu di particolare importanza per il Piemonte, in quanto logorò le forze francesi e ritardò l'attacco decisivo su Torino, salvando così la regione dai francesi. La determinazione e il coraggio con i quali la rocca si difese sono tuttora commemorati nei due aggettivi usati dal Duca di Savoia per definire Verrua, all'epoca del primo assedio: exigua et celeberrima.

L'imponente complesso di fortificazioni venne demolito nel 1707. Nel periodo napoleonico e risorgimentale, il castello rimase come presidio dei soldati invalidi. Nel 1862 Vittorio Emanuele II aggiunse a Verrua la denominazione Savoia, riconoscendone in questo modo i grandi meriti acquisiti nella storia del Piemonte Sabaudo. La proprietà passò in seguito dai Conti Provana del Sabbione ai Marchesi d'Ivrea. Furono questi ultimi a venderla, nel 1957, alla famiglia Piazza di Trino che, il 14 aprile 2008, l'ha donata alla neo-costituita Fondazione "Eugenio Piazza – Verrua Celeberrima – onlus", avente come obiettivo principale proprio quello di valorizzare il sito storico-monumentale della Rocca di Verrua. Oggi la Rocca è sede di manifestazioni culturali e di promozione turistica.

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